l'utilizzo dei suoni onomatopeici sono una tappa importantissima nello sviluppo del linguaggio, sono le prime parole intenzionali che il bambino inizia a dire!
Lo sviluppo del linguaggio prevede un’evoluzione che procede per tappe, anche se caratterizzato da una variabilità individuale, ci sono però delle tappe e dei tempi limite entro cui rientrare per un armonico sviluppo delle competenze linguistiche e comunicative.
Inoltre lo sviluppo del linguaggio non consiste solo delle parole che il bambino sa dire ma comprende una serie di altre competenze, come quella di saper riconoscere suoni diversi, di ascolto, competenze motorie, cognitive e affettive.
In una fase iniziale il bambino possiede la competenza discriminatoria ossia riesce a discriminare suoni differenti tra loro e successivamente tra i 3 ai 6 mesi inizia a produrre i primi vocalizzi.
Intorno ai 6 mesi progredisce ulteriormente e compare la lallazione ossia la ripetizione di sillabe composte dalla stessa consonante (la-la, ma-ma, pa-pa) ed è un’importante indicatore del successivo sviluppo linguistico. Successivamente la lallazione inizia a variare e ad essere più complessa ossia il bambino inizia a ripetere sillabe con consonanti differenti (ma-ba-ba).
Intorno agli 8 mesi il bambino comprende le singole parole.
Ed eccoci al primo anno di vita, i 12 mesi.
E' qui che avviene il passaggio da una comunicazione non intenzionale a quella intenzionale!
Mentre prima il bambino emetteva suoni per il piacere di farlo e di giocare con la propria voce, ora invece inizia ad essere una competenza intenzionale, utilizza il gesto per indicare oggetti che vuole avere, manda baci, fa il segno del ciao con la mano ed ecco a voi la comparsa dei suoni onomatopeici, le sue prime parole non parole.
I suoni onomatopeici non sono ancora delle parole strutturate ma sono considerate parole perché dette con intenzionalità per rappresentare qualcosa.
Quando il bambino dice bau bau, vuole intenzionalmente attribuire un significato ben preciso a quell’oggetto che è appunto un cane e così via per brum brum, miao ecc.
Questa fase è molto importante perchè permette il passaggio alle fasi successive, quelle in cui il bambino arricchirà il suo vocabolario.
Ricordiamoci inoltre che lo sviluppo del linguaggio segue le capacità motorie del bambino sia rispetto alla motricità generale (primi passi-prime parole) che alla motricità orale (l'esplorazione orale di oggetti e giochi avvenuta precedentemente aiuta lo sviluppo dell'articolazione, motricità del cavo orale ecc...) ecco perché nel bambino si parla di sviluppo PsicoMotorio, perchè lo sviluppo cognitivo e quello motorio vanno di pari passo e si influenzano reciprocamente.
Proseguendo, intorno ai 18 mesi il bambino acquisisce un vocabolario di circa 50 parole e da qui arriva la fase dell’esplosione del vocabolario, ossia da questo momento l’acquisizione di nuove parole diventa molto veloce.
In questa fase utilizza prima parole frasi, ossia una parola assume il significato di un’intera frase e successivamente utilizza un linguaggio telegrafico utilizzando le parole senza l’uso di congiunzioni, articoli ecc.
E’ solo verso i 24 mesi e più precisamente tra i 24 mesi e i 30 mesi che il bambino utilizza frasi complete e più complesse e questo processo continuerà fino al completo sviluppo del linguaggio.
Vorrei fare una piccola parentesi però forse importante, solo un piccolo accenno alle balbuzie fisiologiche. Tra i 2 anni e mezzo e i 4 anni quando il bambino inizia a produrre frasi strutturare e più complesse possono presentarsi le balbuzie fisiologiche. Percepiamo come se il nostro bambino avesse tante cose da dirci ma non riuscisse ad esprimersi.
Questo accade perchè il bambino inizia a strutturare frasi complesse con concetti più astratti e difficili ma le sue abilità motorie di articolazione sono ancora limitate non riuscendo ad organizzare in modo fluente i movimenti necessari ad articolare bene le parole, esitando così all'inizio delle frasi.
La balbuzia fisiologica ha un andamento altalenante e tende a sparire spontaneamente. Inoltre il bambino non si rende conto di balbettare. In questi casi è importante non riprendere il bambino o fargli notare che sta balbettando e neanche dirgli di fare un bel sospiro prima di parlare ma ascoltarlo senza dirgli nulla e soprattutto senza anticiparlo o aiutarlo. E' molto importante mantenete il contatto oculare mentre parla ma soprattutto mentre si interrompe.
Ora per tornare ai suoni onomatopeici, molte volte ho sentito una preoccupazione perchè il bambino ancora non emettesse parole ma appunto suoni (onomatopeici) e ci fosse in questo la paura di uno stagnamento in questa fase. Beh nulla di più sbagliato. Questa tappa è invece importantissima perché segna un passaggio da una comunicazione non intenzionale ad una intenzionale, sono le sue prime parole. Ed anzi va avvalorata e sostenuta.
Inoltre questa fase rappresenta un’importante passo intermedio per molti parlatori tardivi (Qui se volete approfondire l’argomento sui parlatori tardivi e alcuni accorgimenti da adottare per stimolare il linguaggio).
Quindi per concludere possiamo dire che questa fase è molto importante per lo sviluppo del linguaggio e va sostenuta e alimentata.
Puoi stimolare la comunicazione del tuo bambino e avvicinarlo all’uso delle vere parole attraverso l’utilizzo di suoni onomatopeici oltre a parlargli molto, leggere libri semplici e adeguati alla sua età stimolandolo in questo modo adeguatamente.
Dott.ssa Rebecca Cataldo, Psicologa Psicoterapeuta Gestalt Analitica.
Per info o appuntamento rebecca.cataldo.gmail.com
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