Da uno studio scientifico di Lasoda e coll. analizzando le comunicazioni di 60 team di una grande società, hanno osservato che i gruppi in cui la comunicazione e gli interventi fatti dai manager sul loro gruppo erano in maggioranza positivi, avevano prestazioni migliori e un livello di soddisfazione nettamente più alto rispetto a comunicazioni con più interventi negativi.
Dall'analisi dei dati concluse che per ottenere una performance elevata c'è bisogno di #3 interventi positivi per ogni intervento negativo.
Al di sotto di questa soglia i team tendono ad arrendersi e a essere poco performanti.
Al di sopra di essa invece tendono ad essere più soddisfatti e a dare il massimo rendimento.
Nelle relazioni di coppia invece da altri studi emerge che il rapporto diventi di 5:1. Quindi per avere un rapporto più sano e soddisfacente c'è bisogno di esprimere 5 volte più sentimenti positivi che negativi.
A questo punto diventa importante raggiungere questo rapporto minimo 3:1 / 5:1 per avere rapporti più soddisfacenti e avere un benessere maggiore nella propria vita.
In quali relazioni non riesci a raggiungere questo rapporto tra interazioni positive e negative?
Puoi partire da qui allenando la tua consapevolezza rispetto alle interazioni e interventi che fai per ricalibrarli in termini positivi.
All'inizio bisognerà sforzarsi per tenere conto degli interventi positivi e soprattutto bisogna esprimerli!
Questo potrebbe portare, per imitazione, anche gli altri ad aumentare i loro interventi positivi.
Quali parole positive potresti dire al tuo partner?
Quali parole positive potresti dire ai tuoi figli?
O ai tuoi dipendenti? o ai tuoi colleghi?
Quali parole positive potresti dire a te stesso?
Prendi carta e penna e prova a fare una piccola lista e inizia ad esercitarti per migliorare la relazione con te stesso e con gli altri.
Se ti rimane difficile trovare parole positive potete iniziare nel diminuire quelle negative. E' già un buon inizio.
Ricorda che la maggior parte delle incomprensioni o difficoltà relazionali sono date proprio da una comunicazione disfunzionale, se alleni a migliorarla molte difficoltà potranno essere superate molto efficacemente!
Inoltre quotidianamente, mettiamo in atto schemi di comportamento automatici anche nei rapporti con gli altri. Molti di questi comportamenti abituali si sono creati precocemente, durante l’infanzia, in risposta alle prime esperienze interpersonali vissute all’interno della famiglia. Se questi schemi di comportamento acquisiti in passato sono derivati da rapporti disfunzionali, essi daranno origine a comunicazioni e rapporti disfunzionali anche nel presente, con le persone che ci circondano oggi.
Per questo diventa importante riconoscere i nostri vecchi schemi di comportamento abituale, di comprendere il nostro passato, accettando le nostre esperienze. Essere consapevoli quindi diventa fondamentale per uscire dalla nostra visione personale delle cose, e che ci blocca, rispondendo alle azioni altrui in maniera intenzionale, anziché in modo automatico.
Inoltre nella relazione con gli altri tendiamo a prestare attenzione solo a quei messaggi che confermano o rafforzano la nostra opinione. Questo significa che spesso non siamo in grado di accogliere realmente i messaggi che ci giungono dai nostri interlocutori perchè udiamo e non ascoltiamo veramente.
Per questo è importante essere ascoltatori consapevoli, per migliorare le relazioni con gli altri. Questo significa porre attenzione e comprensione. Uno dei modi per migliorare la nostra capacità di ascolto è di concentrarsi completamente su chi sta parlando. Ecco le 10 regole dell'ascolto Consapevole:
1.Concentrazione
2. Evitare di interrompere
3. Non finite le frasi del vostro interlocutore
4. Mantenere il contatto oculare
5. Inserite segnali di assenso
6. Prestare attenzione ai segnali non verbali di chi ci parla
7. Usate espressioni di condivisione
8. Usare la parafrasi
9. Approfondite attraverso l’uso di domande aperte
10. Rispondere anziché reagire
Inoltre e non meno importante (anzi) è il modo in cui comunichiamo i nostri bisogni attraverso i toni e le parole che utilizziamo.
Regola fondamentale per non far sentire l'altro sotto accusa e quindi mettersi in una posizione difensiva, dove lo scambio comunicativo diventa praticamente impossibile, è quello di non accusare ed eliminare il TU all'inizio di ogni espressione che facciamo.
"Tu non mi ascolti mai". Ma iniziare la frese con IO (senza esplicitarla per forza): "Non mi sento ascoltata". Questo fa si che l'altro non si metta sulla difensiva (perchè non si deve difendere da nessuna accusa) e sia più propenso all'ascolto. E' fondamentale esprimere il bisogno sottostante e fare richieste chiare ed esplicite.
Chiediti sempre dietro ogni richiesta quale bisogno sottenda e comunica direttamente quello!
Buona Comunicazione !
DR. Rebecca Cataldo Psicologa Psicoterapeuta
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