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PSICOTRAPPOLE: del Pensiero


PSICOTRAPPOLE


Piccola e doverosa premessa prima di iniziare.

Le Psicotrappole non sono altro che modalità che ognuno di noi mette in atto involontariamente e che ci creano dei problemi. Sono le tue tentate soluzioni fallimentari di fronte alle difficoltà. Le abbiamo costruite da soli giorno dopo giorno pensando che potessero risolvere una situazione e invece no, l'hanno solo mantenuta se non peggiorata. Ma c’è una buona notizia, l’hai creata tu inconsapevolmente e come l’hai creata puoi disinnescarla questa volta però consapevolmente.

Ciò che definisce un comportamento nocivo e non adeguato è la sua disfunzionalità ossia quando il suo risultato ci procura un danno piuttosto che un beneficio oppure quando ci blocca e non permette la nostra evoluzione. Quando è portato all’esasperazione, quando è automatico ridondante e cristallizzato. Sono le nostre risposte automatiche le nostre tentate soluzioni fallimentari.

Cerchiamo di spiegare meglio il concetto di Tentate Soluzioni Fallimentari.

Quando una persona ha un problema applica un tentativo di soluzione.

Le Tentate Soluzioni sono delle azioni che il soggetto mette in atto per risolvere un problema. Ma queste azioni possono non essere efficaci quindi non sono né utili né funzionali. C'è di più, oltre a non risolvere il problema anzi sono proprio ciò che lo mantengono o possono addirittura peggiorarlo.

Queste azioni sono spesso state utili nel passato per risolvere situazioni simili ma ora non lo sono più. Oppure sono le uniche azioni che ci vengono in mente ma purtroppo non funzionano, sono spesso automatiche e ridondanti.

Inoltre quando la persona vede che il problema non si risolve non pensa che sia la soluzione sbagliata ma insiste pensando che sia l’unica giusta e allora aumenta gli sforzi.

Questo accade perchè il nostro cervello come tutti gli organismi viventi funziona attraverso il meccanismo di risparmio energetico. Deve ridurre il più possibile il dispendio di energia. Per fare questo tende a lavorare per schematizzazioni e categorizzazioni. La nostra mente utilizza di defoult comportamenti che sono stati utilizzati in precedenza creando così dei circuiti neuronali principali che vengono utilizzati più rapidamente. Ma a volte queste reazioni automatiche e predominanti sono disfunzionali e non adeguate alla situazione attuale.

Tutto ciò che è spontaneo non è detto sia giusto. La spontaneità non è solo che l’apprendimento divenuto acquisizione. E’ semplicemente stato reiterato tante di quelle volte che diviene automatico appunto spontaneo.

Le reazioni che noi definiamo spontanee non sono altro che frutto della nostra esperienza, sono apprendimenti così radicati da provocare risposte a stimoli prima di qualunque riflessione essendo ormai meccanismi automatizzati e se non sono funzionali ecco la costruzione della trappola!



Psicotrappola n. 1: L'Inganno delle Aspettative

Consiste nella tendenza ad attribuire agli altri le nostre percezioni e convinzioni aspettandosi da loro esattamente le nostre reazioni. Per una persona che ha radicato dentro di sé un modello di comportamento o di visione della vita avrà delle grandi difficoltà a comprendere ed accettare visioni differenti dalla sua.

Ma questa è una grande limitazione e può inasprire i rapporti con gli altri creando contrasti, conflitti e sofferenze soprattutto quando qualcuno non si comporta come noi ci aspettiamo. Ma quella persona non è tenuta a comportarsi come noi vorremmo! E se ci delude in realtà la responsabilità è la nostra.

Questa psicotrappola si basa sulla difficoltà di assumere diversi punti di vista nella percezione della realtà. Ci aggrappiamo a delle convinzioni rigide e vincolanti. Questo può essere rivolto sia verso gli altri sia verso se stessi, essendo così molto rigidi anche verso di noi, verso i propri comportamenti e questo non lascia la possibilità al cambiamento.

PSICOSOLUZIONE: Acquisire un atteggiamento mentale meno rigido osservando la realtà anche attraverso gli occhi degli altri senza irrigidirsi nella propria prospettiva come se fosse l’unica e la migliore



Psicotrappola n. 2: "Il Principio di Coerenza"

Questa psicotrappola ha che fare con il principio secondo il quale la coerenza con le proprie idee e i propri valori rimane un principio inossidabile.

Ma sappiamo bene come solo i folli o gli stupidi (passatemi il termine) non cambino mai idea.

Non voglio dire che non è importante portare avanti le proprie idee e i propri valori, anzi è molto importante quando questo è un atteggiamento sano e funzionale. Ma quando questo comportamento è portato allo stremo, al suo eccesso, come tutte le cose portate all'eccesso, non sono mai funzionali per sè e per gli altri.

E' quando la coerenza da utile strumento di difesa delle proprie idee si trasforma in procedura dogmatica e ci rende rigidi e incapaci di adattarci in modo flessibile ai cambiamenti diventa nocivo.

E' disfunzionale quando mina il cardine fondamentale dell'evoluzione dei sistemi viventi, ovvero il principio evolutivo e di adattamento.

La coerenza che non ci permette di cambiare idea quando qualcuno ci mostra un altro valido punto di vista e quindi non permette la nostra crescita ed evoluzione, oppure quando la nostra rigidità estrema nel perseguire le cose in un certo modo, perchè le abbiamo sempre fatte così, ci porta a rifiutare altri modi di fare più utili e funzionali, insomma l'incapacità di evolvere e adattarsi ai cambiamenti che ci circondano facendoci rimanere bloccati, bloccano di conseguenza la nostra creatività, il nostro processo evolutivo e adattivo!

(SPOILER) Questo avviene perchè a volte ci identifichiamo così tanto in quell'idea, quell'azione, quel modo di fare che metterla in discussione dovrebbe dire mettere in discussioni se stessi.

Beh non è così, quando mettiamo in discussione un'idea dovremmo imparare a non mettere in discussione noi stessi ma solamente quell'idea!

Psicosoluzione: Questa psicotrappola potrebbe portarci delle difficoltà sia di sviluppo e crescita personale ma anche relazionale poichè irrigidendoci nelle nostre idee, rifiutando altri punti di vista, spesso rifiutiamo anche la relazione con l'altro mettendoci così in una posizione difensiva e non certo di apertura.

Per superare o prevenire questa psicotrappola è necessario imparare ad accettare sia le nostre sane incoerenze che quelle degli altri. L'ambivalenza è un tratto tanto denigrato ma in realtà è un tratto inevitabile del nostro relazionarci a noi, gli altri e il mondo.

Il saper cambiare opinione senza irrigidirsi o identificarsi troppo con certe idee è un atto di estrema intelligenza.


Psicotrappola n. 3: Sopravvalutare e Sottovalutare

Due facce della stessa medaglia.

Spesso accade che in base al grado di vicinanza emotiva tendiamo a valutare una stessa situazione in modo differente. Quante volte ti è capitato di dire rispetto a qualcuno che non conosci che ha avuto successo "Chissà chi conosce e l'ha aiutato, da solo non ce l'avrebbe mai fatta" oppure dire rispetto ad una persona a cui vogliamo bene "Se l'è proprio meritato, si, gli hanno presentato le persone giuste ma se non fosse stato così in gamba non sarebbe riuscito".

Bene questo è un piccolo esempio di quanto possiamo sottovalutare o sopravvalutare una medesima situazione perdendo così la nostra oggettività. Possiamo diventare ciechi con le persone a cui vogliamo bene e anche in situazioni che potrebbero riguardare noi. Potremmo illuderci di qualcosa o qualcuno che poi non è. Questo lo potremmo fare anche verso noi stessi e la cosa si complica di molto.

Potremmo per esempio sottovalutare delle nostre potenzialità, capacità e finire per non riuscire a raggiungere i nostri obiettivi perchè non ci crediamo abbastanza, oppure potremmo focalizzarci su un nostro difetto spendendo tutte le nostre energie solo su quello perdendoci invece tutto il resto che va bene e che potremmo invece rafforzare.

Ma possiamo anche continuare a perseverare in una cosa sopravvalutando degli aspetti che invece non ci portano da nessuna parte e ci fanno solo perdere tempo ed energia.

Insomma ci creiamo degli autoinganni.

Le psicotrappole che crea la mente, quelle che stiamo vedendo, sono degli autoinganni pericolosi, che rischiano di alterare la nostra obiettività.

PSICOSOLUZIONE: Come fare allora per interrompere questa psicotrappola?

La prima cosa che possiamo fare è esserne consapevoli. Essere consapevoli che questo può accadere e poi essere aperti al confronto ascoltando davvero gli altri! Non dare per assolutistici dei pensieri o dei giudizi che abbiamo sugli altri ma anche su noi stessi.

Mettersi in discussione ed essere pronti a cambiare visuale ma prima ancora essere pronti ad accogliere idee e opinioni diverse dalla nostra, per ricrederci ed essere anche più obiettivi verso sè e verso gli altri. Che non significa mettere un discussione ogni cosa ma confrontarsi per poi decidere se arricchire la propria idea oppure rimanere sulla nostra posizione.

Il confronto, la messa in discussione e l'apertura verso altre idee sono gli ingredienti salienti per uscire fuori dai nostri autoinganni


Psicotrappola n. 4:

"Il dialogo interno e la relazione con i propri pensieri".

I pensieri a volte possono essere positivi creando un dialogo interno costruttivo, altre volte invece questi pensieri possono essere negativi, il tuo dialogo interno diventa demotivante e critico.

Riconoscere questo è fondamentale: li crei tu ma non sei tu!

Puoi decidere di non seguirli e soprattutto di non identificartici, questa è la chiave.

Tu non sei i tuoi pensieri.

Li crea la tua mente ma non sei tu e quindi non identificartici!

Non credere sempre a tutto quello che pensi soprattutto ai pensieri negativi e autosvalutanti (qui subentra l'autostima che merita un argomentazione tutta per sè).

Se sono critiche costruttive in cui trovi una soluzione ad un problema, oppure se ti servono per avere chiarezza sono utili e funzionali ma se invece sono solo svalutanti e fini a se stessi o peggio ruminanti allora non sono utili!

Psicosoluzione: Non puoi controllare i tuoi pensieri, non puoi negarli o respingerli sarebbe solo fallimentare perchè si otterrebbe l'esatto opposto dando invece così più forza e potere al pensiero. Più ti dici di non pensarci e più ci pensi, allora puoi solo accoglierlo! Accogli i tuoi pensieri e lasciali fluire, senza opporre loro resistenza, senza analizzarlo o giudicarlo solo lasciarlo arrivare ma soprattutto lasciarlo andare senza soffermartici. Non devi dare loro potenza o valore.

Inoltre più ne parli più gli dai valore, lo amplifichi e lo farai solo crescere. E’ bene parlare e avere un confronto con qualcuno che riteniamo una persona valida e che possa aiutarci e se è utile bene. Ma quando vediamo che parlando continuamente di un problema, di un pensiero che ci perseguita e lo facciamo senza alcun fine, senza alcun miglioramento, solo fine a se stesso solo per svuotarci e lo facciamo e rifacciamo rimanendo sempre nello stesso punto allora lo staremo solo alimentando. E’ come mettergli un fertilizzante, lo faremo solo crescere e ne rimarremo intrappolati.

Quindi la seconda cosa da fare è smettere di condividere, smettere di parlarne senza alcun fine.

Inoltre a volte può capitare che i nostri pensieri diventino un ossessione una trappola in cui rimaniamo impigliati, iniziamo a fare domande su domande che alimentano solo altre domande senza mai avere una risposta. Questo è il caso delle domande indicibili! E quando ad una domanda non c’è una risposta è una domanda sbagliata. E di fronte alle domande sbagliate possiamo solo che non rispondere.

Per esempio possiamo iniziare a chiederci se il nostro compagno o la nostra compagna un giorno ci potrebbero tradire o lasciare, etc., sono domande a cui non esiste una risposta, sono domande inutili, che creano solo ansia, sono domande sbagliate. Anche qui non possiamo bloccarle. Non si può, loro arrivano.

Però possiamo innanzitutto chiederci se è una domanda corretta e utile o una domanda scorretta. Se ci rendiamo conto che la domanda è sbagliata non dobbiamo rispondere! Così da non alimentare quel circolo di domande risposte che non ci portano da nessuna parte se non in una trappola mentale terribile e inutile.

Inoltre rispetto a questi dubbi è importante non andare a cercare rassicurazioni da altri o su mr google!

Se non sono sicuro di essere innamorato del mio partner, non è il ragionamento a darmi le risposte, ma le mie sensazioni giorno dopo giorno. E non è chiedendo ad un’amica se secondo lei è possibile oppure cercare su internet un tema del genere che potrò risolvere il mio dubbio, sono solo le mie sensazioni, quello che provo a darmi la risposta per questo che è molto importante iniziare ad ascoltare il proprio sentire, il proprio mondo interno avremo più risposte da lì che non dal nostro dialogo interno di pensieri ruminanti.

Accogli senza alimentare !


Pensieri e difficoltà a prendere decisioni

A volte Iper-razzionalizziamo quando dobbiamo prendere una decisione soprattutto importante. Prendiamo informazioni, analizziamo, valutiamo e poi ancora andiamo a cercare altre informazioni senza mai agire. Rimaniamo bloccarti dalla ricerca della sicurezza. Ma non è possibile ottenere una sicurezza al 100% prima di fare una scelta.

È giusto e saggio prendersi del tempo prima di prendere una decisione, è saggio prendere le dovute informazioni ma poi è importante agire.

Il pensiero è utile solo se porta ad un'azione!

Se ci blocca in una Iper-razzionalizzazione creando pensieri su pensieri è solo paralizzante, non porta chiarezza ma solo ad una confusione maggiore. Non possiamo mai essere sicuri al 100% e non esiste alcuna decisione che porti solo vantaggi e nessun effetto collaterale. Inoltre il loro peso dipende molto da fattori emotivi e soggettivi.

Psicosoluzione: più pensi più andrai in confusione, più informazioni hai più sarà difficile prendere una decisione! Raccogli solo le informazioni più utili, prenditi del tempo per non agire di fretta e poi fai la tua scelta sapendo che non avrà solo esiti positivi. Fare una scelta comporta sempre una perdita di qualcosa.

Ma non rimanere incastrato nel pensiero, in un iper-razzionalizzazione di ricerca di informazioni per sedare l'insicurezza ma anzi è importante imparare a tollerarla così da non farci domare da essa.



Dott.ssa Rebecca Cataldo, Psicologa Psicoterapeuta Gestalt Analitica.

Per info o appuntamento rebeccacataldopsicologa.gmail.com

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Bigliografia

Nardone G., 2021. Psicotrappole. Ponte delle Grazie;

Nardone G., Watzlawick P., 2010. L'Arte del cambiamento. Tea Editore;

nardone G., 2009. Problem Solving Strategico. Ponte delle Grazie.


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