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Immagine del redattoreRebecca Cataldo

MODELLI DI FAMIGLIA, Comunicazione con i Figli e Modalità di Intervento


MODELLI DI FAMIGLIA E COMUNICAZIONE CON I FIGLI

La comunicazione è alla base delle relazioni ed è quella componente che crea o risolve problemi. Un problema relazione è quasi sempre un problema di comunicazione.

Infatti in base al contesto in cui si trova un soggetto può avere comportamenti differenti. Questo ancora di più all’interno delle relazioni famigliari che sono sicuramente molto complesse.

Cosa può creare problemi in una Famiglia? Sicuramente la relazione, la comunicazione e il tipo di intervento che viene o no viene messo in atto.

Prima di parlare di modelli di famiglia però vorrei sottolineare come di fronte a un problema o una difficoltà dei figli, sono le azioni o meglio chiamate le tentate soluzione che noi adulti mettiamo in atto a mantenere o addirittura amplificare e peggiorare il problema. Le tentate soluzioni fallimentari sono quei comportamenti che mettiamo in atto per risolvere un problema ma che purtroppo non sono efficaci e a volte anche dannosi.

All’interno della famiglia di solito sono 3 le tipologie di tentate soluzioni fallimentari:

• Interveniamo quando non dovremmo intervenire

• Non si interviene dove invece si dovrebbe intervenire

• Si interviene ma ad un livello sbagliato

Non esiste una regola uguale per tutti, ma cercare l’errore, andare a capire quale è la tentata soluzione e agire su quella può essere già un grande punto dipartenza!

Facciamo un piccolo esercizio, prendi carta e penna!

Ora prova a pensare e scrivi cosa potresti fare per peggiorare quella situazione, il tuo problema. Cosa potresti fare o non fare pensare o non pensare per esasperarla e peggiorarla.

Ecco qui c’è la chiave, tutto quello che hai scritto è tutto ciò che non devi fare se vuoi uscire dalla situazione in cui sei o se vuoi risolvere il tuo problema.

Se tra le cose che hai scritto c’è già qualcosa che metti in atto, ecco bloccala immediatamente!

Questo è un piccolo e utile strumento per iniziare a partire e capire cosa sta mantenendo il tuo problema.

In questa sede inoltre affronteremo e vedremo quali tipologie di modelli di famiglia esistono e quali caratteristiche li distinguono andando a vedere quali ripercussioni si possono avere sui propri figli e come potremmo invece intervenire.


MODELLI DI FAMIGLIA

Questa categorizzazione viene da una ricerca pluriennale effettuata presso il Centro di Terapia Breve Strategica. Questa è solo una semplificazione siamo molto più complessi di così ma sicuramente è molto utile per ricondurre alcuni atteggiamenti e comportamenti tipici che possono però essere disfunzionali, così da avere delle linee guida. Attenzione nessun modello è giusto o sbagliato in sé, diventano pericolosi quando sono rigidi ed è l’unico modo con cui entriamo in relazione.

“Con le migliori intenzioni si ottengono gli effetti peggiori”. Oscar Wilde


MODELLO IPER PROTETTIVO

C’è un Iper Protezione verso i figli. C’è la convinzione che i figli abbiano bisogno di essere protetti ma questo avviene in modo eccessivo (Iper). Preoccuparsi continuamente perchè c’è un timore di fondo: “di fronte alle difficoltà della vita mio figlio non ce la farà, potrà cadere e allora devo aiutarlo”. Questo sicuramente è un pensiero molto nobile e comprensibile ma in questo modo da una parte mandiamo il messaggio ti amo e quindi ti proteggo ma dall’altra parte stiamo dicendo anche ti proteggo perché penso che tu non puoi farcela da solo, non sei in grado.

C’è una sfiducia nelle sue capacità e squalifica il bambino.

In questo modo il bambino fa fatica ad assumersi le sue responsabilità. Potrà avere grandi difficoltà ad adattarsi alla vita, poca tolleranza alla frustrazione, al rifiuto e ai fallimenti.

Ci sostituiamo ai nostri figli perché considerati fragili, concretizzando così la profezia che si auto-avvera. Perché sostituendosi ai propri figli non si permette loro di sperimentare, acquisire competenze, esperienze e capacità ed è solo attraverso il fare che si costruisce la propria autostima e senso di efficacia. Se il genitore manda il messaggio che il mondo è un posto pericoloso e il figlio è da proteggere perché lui non è in grado di affrontarlo da solo. Questo non gli permette di farlo e affrontare le situazioni, si trasmetterà questo messaggio e il figlio crescerà con ansie e paure apprese e senso di inefficacia.

Quindi con le migliori intenzioni si possono ottenere i peggiori risultati.

E’ bene allora fare un piccolo passo indietro, fare una domanda in meno, dare un aiuto in meno. Solo affrontando le situazioni costruisce la propria autostima e autonomia. Potrebbe essere utile dare una piccola cosa da risolvere per farlo sentire efficace.


MODELLO DEMOCRATICO-PERMISSIVO

Sono i Genitori Amici, si trovano sullo stesso piano, quando sullo stesso piano non si è. Non c’è sana gerarchia con netta distinzione dei ruoli, che sono fondamentali per un contenimento e una sana crescita dei figli, anche perché sono effettivamente ruoli diversi. In questo modello i genitori non riescono a mettere dei confini, non riescono a dire i No necessari, efficaci e sani.

La famiglia è una piccola comunità dove tutti sono uguali. In alcune situazioni sono i figli che prendono le decisioni, i genitori chiedono loro cosa preferiscono fare su tematiche che invece dovrebbe appartenere prettamente alla sfera genitoriale.

Non ci sono confini, non ci sono conseguenze per le azioni, c’è assenza di conflitto per paura di mettere in pericolo il legame, mentre il sano conflitto è un dovere. Il genitore dovrebbe fare il genitore e il figlio rimanere nel ruolo di figlio, rispettandolo come persona e vederlo come un giovane adulto, se siamo nel periodo adolescenziale. Questo perchè il ruolo di genitore e la modalità educativa cambia anche in base all’età del bambino e del periodo di sviluppo in cui si trova. Un atteggiamento genitoriale che funziona quando un bambino è nel periodo dell’infanzia sicuramente non funzionerà quando il ragazzo sarà nel periodo adolescenziale.

In questi modelli di famiglia il genitore perde completamente l’autorevolezza, la guida perchè il figlio si ritrova sullo stesso piano del genitore e in questi casi i ragazzi posso squalificare i genitori e trattarli alla pari.

Non possiamo essere e non siamo amici dei nostri figli. Possiamo sicuramente instaurare una relazione basata sul dialogo e sul rispetto dell’altro ma è una cosa nettamente diversa.

I Figli di genitori che adottano questo modello di famiglia possono essere nervosi e aggressivi dove non c’è la percezione dell’autorità e fanno fatica quindi anche ad interiorizzarla perché non l’hanno sperimentata.

Qui è importante costruire ciò che manca: mettere dei sani confini e una sana gerarchia, definizione dei ruoli con morbidezza ma anche autorevolezza.


MODELLO SACRIFICANTE

Attenzione vorrei ribadire il concetto di rigidità. Non è disfunzionale mettere in atto a volte alcuni di questi comportamenti, lo diventa nel momento in cui questi atteggiamenti sono ridondanti, continuativi, quando sono una modalità costante. Questo vale per tutti i modelli.

In questo modello i genitori si sacrificano costantemente per dare il meglio ai propri figli. Ma l’amore non passa mai per il sacrificio poiché così facendo innesca nel figlio il senso di colpa: io mi sacrifico per te e tu mi devi essere grato. Il controllo avviene proprio attraverso il senso di colpa: ho fatto tutto questo per te e tu non sei nemmeno grato, oppure: adesso tu devi fare qualcosa per me perché io mi sono sacrificato.

Di solito sono mamme, donne che si annullano completamente per i figli, non sono più donne, compagne ma solo madri. Stessa cosa può avvenire per la coppia genitoriale, la quale viene meno come coppia romantica e diviene solo coppia genitoriale.


Qui è bene fare un sacrificio ancora più grande: rinuncia a questo tuo copione per aiutare a responsabilizzare i tuoi figli altrimenti questi comportamenti produrranno problemi più gravi. Chi si annulla è vittima ma ha il controllo creando così un doppio legame. I figli di genitori sacrificanti sono dei bambini che pensano che tutto gli è dovuto ma quando si inseriscono nel mondo e soprattutto nel mondo del lavoro e scoprono che il mondo non è disposto a sacrificarsi per lui può essere un grande shock.

E’ importante anche qui abbandonare questa modalità e iniziare a dare delle piccole frustrazioni. Se innaffi troppo una pianta la pianta marcisce, non cresce più rigogliosa.


MODELLO INTERMITTENTE

Nel modello intermittente c’è una grande incoerenza e divergenza di opinioni tra i genitori. Si oscilla continuamente tra varie posizioni a caso. Non ci sono punti fermi che danno sicurezza. Tutti oscillano costantemente. Non ci sono basi sicure. Vige l’incertezza. Non c’è coerenza rispetto ad una stessa situazione. La reazione dei genitori può essere ogni volta differente, o possono loro reagire in modo diverso, non hanno una linea comune. I genitori sono confusi e non sanno cosa devono fare e questa confusione la trasmettono ai figli che non si sentono guidati e contenuti.

In questi casi è importante prendere una decisione, scegliere un’azione da fare e portarla avanti in modo coerente e condiviso da entrambi i genitori. In questo modo ci vedono uniti e sicuri e questa è una cosa importante da trasmettere ai figli.

Per avere effetto c’è bisogno di tempo, bisogna imparare a mantenere una posizione nel tempo. Inoltre quando solo un membro è autoritario si possono creare alleanze pericolose con un solo genitore per cui è utile anche per evitare e interrompere tali atteggiamenti disfunzionali e pericolosi.


MODELLO DELEGANTE

Si delega all’esterno il ruolo di guida. Si delega ai nonni, inseganti, allenatore, terapeuta ecc… sono gli altri a dover far capire ai propri figli le regole e a darne l’educazione. C’è una delega del ruolo genitoriale e questo porta ad una perdita di autorevolezza e fiducia agli occhi dei figli.

In questi casi è importante iniziare ad assumersi le proprie responsabilità a cui non ci si può sottrarre. Iniziare con piccole responsabilità anche perché il rischio è che possono cercare e trovare una guida fuori ma non sappiamo cosa trovino e non è detto siano per forza buone guide potrebbero essere dei pari più grandi ma non sani.


MODELLO AUTORITARIO

Questo è il modello più raro in questo momento storico è un modello che appartiene di più ad un periodo passato ma possono comunque essere ancora presenti atteggiamenti di questo tipo.

Non c’è spiegazione, non c’è flessibilità. L’obbedienza si ottiene attraverso la paura.

Si esercita il potere in modo rigido e deciso. Gli effetti che si ottengono sono un’atmosfera famigliare tesa in cui non c’è dialogo, ma tensione e spesso paura.

In questo caso sarebbe utile iniziare con piccole azioni di flessibilità mantenendo una sana gerarchia genitore figlio ma non estremizzarla ad una dittatura.

Autorevolezza e flessibilità si dovrebbero alternare tra morbidezza e durezza


Qualunque sia il vostro modello genitoriale o gli atteggiamenti che più vi fanno pensare ad uno di questi modelli, il primo passaggio è quello di rendersi conto dei propri limiti. Come genitori possiamo sbagliare ma è importante essere in grado di mettersi in discussione per migliorarci, migliorare il rapporto con i nostri figli e migliorare i nostri figli, renderli autonomi, resilienti e capaci di affrontare le difficoltà avendo a loro fianco una guida sicura. Sicuramente con le sue difficoltà perchè non esistono genitori perfetti, esistono genitori che sbagliano ma che si mettono in discussione per il bene dei propri figli, per dirlo con le parole di Winnicott Genitori Sufficientemente Buoni.


Dr. Rebecca Cataldo Psicologa Psicoterapeuta

Per info o appuntamento rebeccacataldopsicologa@gmail.com


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