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LA FINE DI UNA STORIA: Fasi ed Elaborazione del Lutto

Aggiornamento: 19 mar 2022


a rottura di un legame come ad esempio una relazione di coppia è un evento critico con una valenza emotiva molto forte. È un momento doloroso e spesso traumatico che possiamo paragonare ad un lutto poiché quando una relazione finisce c'è sempre una perdita. Perdiamo la persona amata, perdiamo una parte di noi che è stata legata a quella persona, insomma vi è una perdita vera e propria e le conseguenze sul piano emotivo possono essere paragonate appunto a quelle di un lutto. Infatti quest'ultimo oltre ad essere legato alla morte di una persona cara, è legato anche ad una separazione da una persona, oppure un allontanamento dai propri luoghi famigliari, dalla fine di un impegno lavorativo, da un divorzio, ad un fallimento personale ecc …

Superare quindi la rottura di una relazione è come dover superare un lutto il quale è un'esperienza molto difficile e può portare a degli stati depressivi che non possono però assolutamente essere paragonati alla depressione vera e propria, sono solo degli stati conseguenti ad un evento traumatico come appunto una separazione. Sono cinque le fasi del dolore che si affrontano conseguentemente ad un evento del genere. Questo modello a 5 fasi è stato proposto da una psichiatra svizzera, Elisabeth Kübler-Ross (1970), che ha lavorato per moltissimi anni con malati terminali.

  • Negazione della realtà: questo meccanismo di difesa di negazione serve appunto al soggetto per difendersi da un dolore troppo forte che altrimenti non saprebbe sopportare, ed è una reazione temporanea.

  • Rabbia: questa emozione sopraggiunge nel momento in cui la negazione passa, quindi si inizia a vedere la realtà, riaffiora il dolore ma non si è ancora pronti per affrontarlo fino in fondo quindi subentra la rabbia, molto spesso verso l'oggetto causa del dolore.

  • Autorecriminazioni: si inizia a pensare alle proprie azioni e a quello che avremmo potuto fare per evitare tale evento, quindi accusando anche noi stessi.

  • Depressione: questo stato emotivo può durare da qualche settimana fino a 6 mesi, ed è accompagnato da umore depresso, crisi di pianto, inappetenza, tristezza e scarsa concentrazione.

  • Accettazione: dopo la fase precedente si arriva ad accettare l'evento accaduto, i sintomi depressivi svaniscono, la persona accetta la realtà per quella che è, e inizia a riprendere la propria vita normalmente. Questa fase ha una durata variabile da persona a persona in base alle sue caratteristiche di personalità, e non tutti riescono a raggiungerla

Ovviamente queste fasi non sono così nette e dobbiamo abolire in concetto di rigidità; questo è un modello a fasi, e non a stadi, per cui le fasi possono anche alternarsi, presentarsi più volte nel corso del tempo, con diversa intensità, e senza un preciso ordine, dato che le emozioni non seguono regole particolari, ma anzi come si manifestano, così svaniscono, magari miste e sovrapposte. Per tale motivo queste fasi a volte possono sovrapporsi, a volte se ne può presentare una prima di un altra in modo non sequenziale, la durata può variare di tempo e intensità in base a diverse variabili ma sommariamente questi sono i vari processi e reazioni emotive che avvengono dopo la fine di una relazione importante, sono fasi che ogni individuo attraversa dopo un lutto quindi anche dopo una rottura di un legame affettivo molto forte come una relazione amorosa. Ci sono però altre comportamenti che caratterizzano le fasi successive alla fine di una storia. Ad esempio, ma non sempre, la perdita dell'interesse prima relazionale e poi sessuale verso un'altra persona poiché si è concentrati sulla perdita avvenuta, sul dolore che sentiamo, pensiamo alla persona amata e non vediamo altro che lei/lui. Non abbiamo tempo e voglia di pensare ad un'altra relazione o al sesso con un'altra persona se ancora stiamo facendo i conti con il passato. Questa è una fase normalissima che si attraversa, e può avere una durata variabile da persona a persona. A volte però potrebbe verificarsi il comportamento opposto, ossia si cerca subito un'altra persona per riempire il vuoto lasciato. Questo atteggiamento però avviene nel momento in cui non riusciamo ad elaborare la perdita avvenuta e cerchiamo di sostituire la persona perduta con un'altra. Tale atteggiamento si mette in atto poiché non si riesce a tollerare la sofferenza procurata dall'evento, è un atteggiamento che però non permette di affrontare le varie fasi del dolore, ci fa allontanare emotivamente dalla sofferenza e in cui non si elabora realmente la perdita subita.


DR. Rebecca Cataldo Psicologa Psicoterapeuta

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